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Parlo di quella musica atonale e destrutturata che fa parte della "musica colta"...
Io ogni tanto ci provo ad ascoltarla ma dopo poco un senso di stordimento mi obbliga a smettere, ed alla fine mi rimane come un senso di vuoto e l'idea di essere troppo stupido per capirla. Ha sicuramente un valore artistico e culturale ma io proprio non lo sento...
È come la pittura, riesco ad apprezzare De Chirico (anche se il concetto di Metafisica mi è un po' oscuro) , mi diverte Haring, riesco a spingermi fino ai dipinti di Polloch che mi ipotizzano per svariati minuti, ma più in là non vado, le colorate geometrie di Mondrian, o le pennellate nere di Kline, giusto per citarne un paio, proprio non le capisco.
Qualcuno qui nel Forum l'ascolta, la apprezza? Nel caso mi saprebbe indicare qualche compositore "facile" per iniziare l'avvicinamento senza troppe fusioni neuronali? Grazie

Ho studiato a suo tempo qualcosa in merito, ma rimane al di fuori dei miei gusti.
La trovo perfetta per la produzione di stati psicologici quali:
La rabbia. La follia. L'insensatezza.
La paranoia.
Il senso di vuoto.
É una specie di masturbazione del cervello in forma colta.
Ma sempre di masturbazione si tratta.

:mrgreen:

A. Schoenberg: Premonizioni op. 16: http://youtu.be/-yso_ySltCY

Grazie boss.

Rispecchia...

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Alfredo ha scritto:Rispecchia...

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Meglio ascoltare un bel brano dei più "popolari" Rondò Veneziano.
;-)

Comunque entrando un po' più a fondo nel discorso, la cosiddetta musica colta o sperimentale che sia non mi ha mai attratto particolarmente.
I miei studi conservatoriali hanno impostato il mio orecchio verso un certo tipo di ascolto, che non è certo quello della dissonanza o dell'astrazione sintomatica.
Sotto questo aspetto sono molto canonico, benché nella mia vita, si può dire abbia ascoltato praticamente di tutto.
Come esecutore sono per la linea melodica, e per melodica non intendo canzoni o canzonette, ma bensì tutto ciò che ha una precisa curva armonica.
La struttura melodica non aggravata da sperimentazioni, risulta sempre gradevole all'ascolto.
Per fare un esempio molto più semplice c'è classico distinguo tra il jazz e il blues.
Il jazz o la fusion per dire, sono definiti i rami colti di un certo tipo di genere.
La sperimentazione spesso tecnica, contro le radici più semplice e più interiori della musica blues.
Difatti posto davanti alle due tipologie musicali, l'ascoltatore medio, troverà più semplice e subitaneo, l'approccio con la musica blues.
Perché questo tipo di musica, predilige molto di più la linea melodica alla pura tecnica.
In tempi più moderni, questo vale anche per la musica progressive o prog.
Che deve la sua matrice alla fusione di più stili.
Dove la tecnica ha spesso la prevalenza su tutto il resto.
A volte a scapito di un più facile ascolto.

;-)

Cmq su tutto LUNGA VITA AL ROCK!

:mrgreen::mrgreen::mrgreen: